La Taras Boulba è la celebre belgian pale ale prodotta dalla Brasserie de La Senne. Questa birra è una autentica icona nel panorama delle craft beer, accostata ad una session beer per via della grandissima bevibilità. Dall’aspetto dorato e dallla schiuma bianca fine e persistente, la Taras Boulba è moderatamente alcolica ma presenta un buon corpo. Al naso sentori erbacei agrumati di arancio, in bocca è presente il malto e un amaro deciso, erbaceo e agrumato, che la differenzia dalle altre belgian pale ale tipiche. Dal finale secco, è una birra pulita e incredibilmente piacevole. Il nome di questa birra è ispirato a Taras Bul’ba, condottiero cosacco protagonista di un racconto di Nikolaj Gogol.
La belgian pale ale è una birra quotidiana, rinfrescante e beverina, spesso incentrata sul malto e sul carattere fruttato. La Taras Boulba ha un profilo decisamente più luppolato rispetto alla media delle altre ale.
Temperatura di servizio:
6-8 °C
Bicchiere:
PINTA
Abbinamenti:
primi piatti, carni bianche, bbq, frutti di mare
La Taras Boulba è la birra più venduta e conosciuta della Brasserie de La Senne.
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Brasserie de La Senne
La Brasserie de La Senne apre ufficialmente in battenti nel 2010 a Bruxelles, grazie alla volontà di Yvan De Baets e Bernard Leboucq. De la Senne, come è popolarmente nominata, è la conclusione di un progetto nato almeno 8 anni prima, quando i due birrai iniziano a discutere di un progetto comune nel corso della seconda edizione di Zinneke a Bruxelles.
Nel 2003 viene fondata le beer firm Sint-Pieter Brouwerij nell’ex deposito del birrificio Moriau, demandando la produzione agli impianti di De Ranke, De Proef e Thiriez. Il progetto Brasseire de La Senne, omaggio al fiume che scorre nella capitale belga, vede la luce dopo una lunga serie di circostanze sfavorevoli.
Le birre sono ispirate alla tradizione belga e hanno una forte personalità, caratterizzata con l’accostamento all’identità di Bruxelles. Il birrificio affronta una richiesta incessante da parte di numerosi paese, e infatti dedica una buona parte della produzione all’esportazione verso alcuni paesi che dimostrano un enorme interesse verso le loro birre, come USA, Italia e Giappone.
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