Storia delle pumpkin ale, le birre alla zucca
La creatività dell’attuale generazione di birrai e la voglia di stupire tipica di questo momento storico inducono gli amanti della birra a credere che la pumpkin ale – la birra alla zucca – sia un prodotto recente. Le pumpkin ale vengono prodotte almeno dalla seconda metà del XVIII secolo, sebbene abbiano avuto una produzione altalenante nel corso degli anni. Solo intorno agli anni 80 del XX secolo, grazie alla spinta dei birrifici craft statunitensi, hanno risfoderato il loro particolare appeal.
La prima ricetta della pumpkin ale risale al febbraio del 1771 e viene pubblicata dall’American Philosophical Society con il nome di Pompion Ale. Pompion – o Pumpion – è l’antico termine inglese usato per la prima volta nel 1550 per fare riferimento alla famosa cucurbitacea.
Uso della zucca
Le birre alla zucca nascono principalmente per la necessità di trovare degli ingredienti fermentabili reperibili facilmente. Le pumpkin ale nascono negli Stati Uniti e sono una delle poche birre autoctone del Nuovo Continente, malgrado la prolifica tradizione birraria americana. La diffusione di questo genere di birra avviene presumibilmente grazie all’importazione della cultura birraria dall’Europa, specialmente dal Regno Unito, nel corso della colonizzazione.
La difficoltà nel reperire i malti provenienti dal Vecchio Continente ha indotto i coloni a cercare nuovi ingredienti. Le prime birra alla zucca erano infatti concepite come bevande che avessero nella zucca la materia prima principale e non un’integrazione o una aromatizzazione.
Con il passare del tempo e la maggior facilità nel reperire gli ingredienti base per la produzione della birra, la zucca ha assunto un ruolo marginale, e viene introdotta nella ricetta insieme ad alcune spezie.
Caratteristiche delle pumpkin ale
La Pumpkin ale non rappresenta uno specifico stile birrario: questa birra viene catalogata dal BJCP tra le Spice, Herb e Vegetable beer – categoria 30A. Secondo il BJCP questa birra deve conservare le caratteristiche dello stile originario di partenza e l’aggiunta di spezie o vegetali deve essere avvertita ma non dominante. L’equilibrio tra le componenti è dunque fondamentale nella produzione di birra alla zucca. La Brewers Association definisce invece le linee guida di uno stile specifico per le birre con la zucca: si tratta delle Pumpkin Spice Beer.
In genere si preferisce partire da una birra generalmente ambrata – Amber ale in particolare – in modo da poter ricavare il caratteristico colore che si si attende da una birra prodotta con l’aggiunta di zucca. Altri produttori (e homebrewer) preferiscono partire da basi differenti, e nulla vieta di creare pumpkin ale a partire da stout o porter.
Produzione della birra alla zucca
La zucca viene inserita nella ricetta come ingrediente secondario ed è spesso associata ad altre spezie quali cannella, chiodi di garofano, peperoncino, noce moscata. Se lo stile base di riferimento contempla l’uso di altre spezie – come nel caso di coriandolo e agrumi per le witbier – queste vengono aggiunte alla zucca.
La cucurbitacea viene introdotta in vari modi, a seconda della volontà del birraio: cruda e tagliata a cubi, cotta in precedenza, schiacciata come purea oppure trasformata in succo. Un buon esempio di pumpkin ale prodotta in casa viene mostrata nel blog Brewing Bad di Francesco Antonelli.
Esempi commerciali di pumpkin ale
Le pumpkin ale vengono prodotte soprattutto nel periodo precedente alla ricorrenza di Halloween, ma alcuni birrifici rendono disponibili questo genere di birre per tutto l’anno. Tra i birrifici italiani produttori di birre alla zucca spiccano Baladin, con la Zucca, e The Wall con la recente One Brew Pumpkin Ale.